Sapiens dictus a sapore (Isidoro di Siviglia) // perché "il sapere non è altro che il dolce assaggio del sapore" (R:Barthes) //
Il “mugnulo” re delle tavole. Due ricette in nome della biodiversità |
Il Quoquo Galante |
“Acqua couta”: la ricetta è semplice e ce la tramandano così: Rosolare la cipolla con le cimette di cavoli mugnuli, salare e aggiungere abbondante acqua con piselli già cotti (magari avanzati dal giorno prima); insaporire per qualche minuto e poi versare fumante nel piatto su pane raffermo o frise d’orzo. Mugnuli teneri e profumatissimi per questa “Pasta e mugnulo su letto di ricotta” La ricetta è anche in “Quoquo. La gola come ipertesto, ed. Moscara Associati 2007 (autore della ricetta Ezio D’Oria). ![]() Per la preparazione bisogna: • Sbollentare la verdura per far perdere già un po’ dell’amarognolo e selvatico tipico di questo fiore. • Successivamente soffriggerla in olio extravergine d’oliva e portare a cottura la parte più coriacea del gambo con aggiunta graduale di acqua e sale. • La cottura della verdura dovrà continuare ed ultimare insieme all’aggiunta della pasta, preferibilmente pasta corta tipo fusilli, rigatoni, o penne rigate, preferibilmente da trafila di bronzo che rende la pasta particolarmente rugosa per amalgamarsi bene con il condimento. • A parte si stempera la ricotta, quella morbida appena fatta ancora calda che se non raccolta nella sua fiscella si adagia automaticamente a letto per poter ricevere la pasta con i mugnoli appena giunge a cottura. Un bel piatto anche a guardarsi: grazie all’accostamento dei due colori verde e bianco, E diventa ancor più bello e interessante se alla fine si dispone un cucchiaio di ricotta abbastanza liquida sulla pasta. Alla degustazione è interessante: perché i profumi sono intensi, si ritrovano anche gusti forti e delicati che nel loro accostamento esaltano il piatto. Per il “mugnulo” cfr. pagina nella Galleria dei Beni culturali enogastronomici |